Giro d’Italia 2018, Pozzovivo: “Voglio difendere il podio e sperare in qualcosa in più. Yates? Non un buon segnale”
Domenico Pozzovivo si conferma tra i più brillanti in gruppo a tre tappe dall’epilogo del Giro d’Italia 2018. Anche lungo le rampe di Prato Nevoso, su una salita più indicata ai passisti-scalatori che non ai grimpeur puri, il portacolori della Bahrain-Merida ha resistito agli attacchi degli avversari e, dopo essersi posto sulla ruota di Tom Dumoulin (Team Sunweb) e Simon Yates (Mitchelton-Scott), ha seguito lo scatto in contropiede di Chris Froome (Team Sky) dando manforte all’azione con cui il Keniano Bianco è riuscito a mettere in difficoltà la Maglia Rosa. Nel finale è stato proprio il 35enne lucano a scandire il ritmo, permettendo al suo gruppo di infliggere 28 secondi al leader della classifica generale.
La sua disamina nel dopo tappa prende le mosse dal rischio corso nell’ultimo tornante, quando si è trovato a ruota di Wouter Poels (Team Sky) che ha sbagliato strada prendendo la via di fuga: “Fortunatamente conoscevo la curva e non sono stato sorpreso dal suo errore – spiega a Raisport – Sapevo che c’era quel tornante e non mi sono distratto, ho tirato dritto fino al traguardo”.
Il dodicesimo posto ottenuto all’arrivo ha permesso all’ex Ag2r La Mondiale di confermarsi sul gradino più basso del podio virtuale e di guadagnare su Yates. Ora il distacco dalla Maglia Rosa è sceso a 2’43”, mentre il vantaggio sul Keniano Bianco, il suo più immediato inseguitore in chiave podio, rimane di 39”: “Ero concentrato a controllare Dumoulin e Froome perché sapevo che erano loro gli uomini da guardare su una salita del genere. Ho cercato di tenere le loro ruote e, visto che ne avevo ancora, ho proseguito fino all’arrivo. In questo momento sono nella condizione psicologica ideale, ho un terzo posto da difendere e qualcosa in più da cercare“.
Con l’obiettivo del primo podio in carriera sulle strade della Corsa Rosa, Pozzovivo chiarisce come il successo parziale sia diventato accessorio. Nel suo mirino, con due frazioni impegnative ancora da affrontare, sembra esserci addirittura il colpaccio: “Cercherò di gestire le forze, a questo punto è più importante il podio della vittoria di tappa che cerco ancora di ottenere. Yates? Il crollo è una possibilità per tutti, le fatiche sono tante e la tappa di domani ha più di 4000 metri di dislivello. Non è un buon segnale per lui“.
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